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I22 LA BELLA E SANTA RIFORMA ceve ancora di molti disordini al tempo dei capitoli in aver a portare dietro le tascate, o aggravar i secolari che gliene portino. Un frate spedito, che niente possiede, ha campo largo di star– sene quieto e sempre più rassegnato all'obbedienza santa; tutto il contrario è dei frati che molto si dilettano di simili bagatelle, e massimamente di cose che più tengono per curiosità, che per utilità o necessità. Nei tempi dei capitoli, quando si mutavano dei luoghi o che andassero per viaggio, non avresti trovato nessuno in quel tempo, che portasse tasche, eccetto i predicatori, che alcuni avevano una taschetta con libretti, però pochi. Dava gran divozione ai secolari e loro se andavano più lesti e più spediti. Nè avevano coltelli, ma quando occorreva fermarsi per mangiare un po' di pane, chi ne aveva di bisogno, se lo faceva prestare dai secolari. Il pane comunemente lo portavano nella manica. E molti, perchè il nostro Signore disse agli Apostoli che non portassero bastone, avevano stimolo di portare bastone ; ed alcuni vecchi che non ne potevano far di manco, portavano una canna (IV, 38). IL LUOGO NETTO Cosi Rufino da Gallarate, quando vedeva andare male le cose, molto se ne contristava ; e sempre era solito tenere il luogo netto e che le cose stessero al suo luogo. E diceva ai frati : « Fratelli, abbiamo a rendere conto al Signore Iddio delle minime cose, perchè tutte sono limosine e sangue di Cristo» (III, 458). E quando Francesco da Novara vedeva andar male qualche cosa, grande– mente se ne affliggeva (III, 367). RICCHI DELLA LORO POVERTÀ E acciò i frati ascendano alla celsitudine della altissima po– vertà, regina e madre di tutte le virtù, sposa di Cristo, Signor nostro e del Serafico Padre, e nostra dilettissima madre, si esor– tano tutti i frati che non vogliano avere alcun affetto in terra, ma sempre avere il loro amore in cielo, usando quasi per forza queste cose basse, parcissimamente, quanto è possibile alla fra-

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