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CAVALIERI DI MADONNA POVERTÀ II3 mangiare più che per una settimana. E quando i Vicari fecevano le visite, facevano dar via tutti i superflui repostimi di mele, le– gumi, cipolle, noci ed altri frutti ; e duramente riprendevano i Guardiani. Ed era tanta la nettezza del vivere nella vera osser– vanza nella evangelica povertà, che nelle visite, poco altro c'era da riprendere, eccetto qualche superfluità di queste cose, le quali tenevano per grandi trasgressioni. E dicevano:« Beati noi se la Congregazione si conserverà in questo buon zelo di non offendere la Regola nella cose minime; ma quando non si terrà più conto di queste cose, facilmente si darà sul capo ai precetti della Regola». E pareva loro che eccedesse i termini della povertà, quando nel luogo ci fosse stata più di mezza mina di noci od altri frutti (IV, r8r). E fu cosa mirabile che tutti uniti insieme ebbero da Dio un desiderio immemso della perfetta osservanza della povertà ; ed avevano scolpito nel cuore di non voler usare le cose se non a necessità ; insino nei vasi, quando ce ne fosse stato alcuno super- 1luo, subito lo davano via. Nè volevano repostimi di nessuna sorte (II, 248). Eusebio d'Ancona fu zelantissimo dell'osservanza della Re– gola e tanto stimolato della santa povertà, che andando alle visite non sopportava che fosse nei luoghi alcuna superfluità, anche di minime cose che dai frati si usavano. Nè voleva che i frutti del– l'orto si riponessero di nessuna sorte, eccetto quanto fosse di bi– sogno per il seme; ma voleva che le cipolle ed agli, quando a van– zavano, si lasciassero nell'orto che di nuovo germogliassero; di– cendo ogni repostime per longo tempo esser contro la purità della Regola (III, 123). LA SUPERFLUITA' NON È LECITA Battista da Norcia era bello di corpo, alto e di faccia che pareva un Angelo, tanto ben creato, umano, modesto che ognuno lo desiderava vedere. Fu quasi continuamente Maestro dei novizi nel divoto luogo di l\fontemalbe, vicino alla città di Perugia. La bella e santa Riforma 8