BCCCAP00000000000000000000802

II2 LA BELLA E SANTA RIFORMA seguitare Cristo sommo Imperatore e specchio senza macchia, per la via dell'altissima povertà, debbono pensa.re che il loro ce– leste Padre sappia, possa e voglia governarli, e per tanto abbia di loro special cura ; però non come i gentili, i quali non credono la divina provvidenza, debbono con ansia e superflua sollecitu– tudine procurare queste cose del mondo, le quali il sommo Dio con larga mano concede insino ai bruti animali ; ma come figli dell'Eterno Padre, posta da canto ogni sollecitudine carnale, dob– biamo in tutto pendere da quella divina liberalità e rilasciarci nella infinita sua bontà. Però si ordina, che nei nostri luoghi non si faccia provvisione di cosa alcuna, anche necessaria per il vitto umano, massime di quelle che si possano mendicare cotidiana– mente, più che per due ovvero tre giorni, e al più per una set– timana, secondo l'esigenza dei tempi e luoghi. I frutti non pos– sono riporsi se non per poco tempo, secondo il giudizio del Pro– vinciale (C, 8r). E per serrare la via alla superflua provvisione umana, si or– dina che nei luoghi nostri non siano nè botte nè barili ; ma sola– mente alcune povere zucche o fiaschi. Le Iegne, massime per il tempo dell'inverno, potranno riportarsi per due ovvero tre mesi (C, 82). PARTECIPAVA PIU' DELL'ESTREMO CHE DEL MEZZO E ritornando a quei nostri primi Padri, tutta la loro speranza posero nel nostro Signore Dio, nella provvidenza sua e nel gover– no della Santa Chiesa, con ferma deliberazione d'osservar quanto a Dio avevano promesso. E sopra tutto si fondarono nell'altissima povertà, la quale era cosi strettamente osservata da loro, che partecipava più presto dell'estremo che del mezzo, imperocchè avevano stimolo delle minime cose (II, 290). NON VOLEVANO REPOSTIMI Erano ancora tanto zelanti attorno alle cose che usavano cotidianamente, che non volevano repostimi di cosa nessuna da

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz