BCCCAP00000000000000000000802

SILENZIO 97 lità si osservi l'evangelico silenzio, sapendo che, come disse la infallibile Verità, Cristo Gesù, di ogni oziosa parola renderemo ragione. È tanta l'affluenza delle cose divine, che non è piccolo errore che il frate, dedicato al culto divino, con la sacrata bocca parli delle cose del mondo (C, 44). E quanto al silenzio regolare sia perpetuo in chiesa, in chio– stro e in dormitorio; ma in refettorio, dal primo segno della mensa insino che saranno rendute le grazie ; e in ogni luogo da che sarà deto Compieta infin che si suoni a Prima ; e da Pascua insino alla Esaltazione deHa S. Croce, dopo Sesta si faccia il segno del silenzio influo che dopo Nona sia finita la orazione (C, 45). Questo silenzio era in modo da loro osservato ad ogni tempo, che pareva nei luoghi non vi essere alcuno, benchè di frati ve ne fossero assai (I, 265), se non quando si diceva l'Officio e le Messe (II, r94, IV, 35). IL DECORO DEL SANTO SILENZIO E più volte io li senti dire: «Il silenzio è. custodia del concetto spirito; non si guadagna tanto aJI'orazione in un mese, quanto si perde in una ciarleria. Quando io mi vo a confessare, che ho tenuto silenzio, non so di che mi confessare. Fu gran parolç1. quella dello Spirito Santo, che per la bocca di S. Giacomo disse: esser vana la religione di colui che non rifrena la lingua sua. Veramente non si può chiamar religioso chi non possiede il decoro del santo silenzio». E facendo sermoni del detto silenzio, dicevano : << I secolari non vedono le nostre discipline, cilizi, digiuni e altre cose ; ma quando ci vedono esser ben composti e moderati nel parlare e nella conversazione rara, loro fa pensare che noi siamo buoni Religiosi. Ma quando ci vedono dissoluti nel parlare, burlevoli, con risate e buffonerie, conoscono che poco meglio siamo di loro» {IV, 35, 36). Dal silenzio ne nasce tal quiete della mente ; dalla quiete ne nasce la santa contemplazione. Dalle ciarlerie nascono le mormo- La bel/a e santa Riforma

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz