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GIORNATA DI PREGHIERA E DI LAVORO 91 siccome diede al suo Figliolo nostro Signore Gesù Cristo, che ab– bandonato da ogni umano favore, lo lasciava il celeste Padre in su la croce patire senza nullo refrigerio quanto poteva; e il nostro Padre S. Francesco tu perseguitato insino da suo padre e dai suoi fratelli». E per essere questo servo di Dio benissimo istrutto nella sacra teologia, spesse volte faceva sermoni a quegli altri suoi compagni poverini, semplici e idioti, che penetravano il cielo e infammavano tutti dell'amore di Dio. E fu quel poco tempo che visse alla povera Congregazione colonna stabilissima (III, 25). DIVINAMENTE DICHIARAVA LA REGOLA Vedendo il venerabile Padre F. Bernardino d'Asti che .Fra Fran– cesco Titelmans era uomo raro, gl'impose che facesse alcuni ser– moni ai frati acciocchè inanimasse ognuno alla vera osservanza della Regola. E da quello in poi, per modo di ragionamento, ben spesso sermoneggiava ai frati, e tanto divinamente dichiarava la Regola che tutti affermavano quei venerabili Padri, che anche loro erano dottissimi, non avere mai piì1 uditi sentimenti e concetti più alti. S'infiammava nella faccia, come un Cherubino; durava fatica per non avere la lingua volgare, però gran parte parlava latino; e di poi si stringeva in se stesso, voltando gli occhi ai laici, come che si dolesse di non poterli pascere diquei bei èoncetti della . Regola (III, I74). LETIZIA FRANCESCANA Fra Matteo da Bascio era solito a dire che molto gli piaceva che i frati stessero allegri e che spesso si visitassero l'uno l'altro, però con brevi ragionamenti spirituali. E diceva che la tristezza e malinconia non poco ritardava i servi di Dio dallo s:r:irito. E per questo voleva che fossero allegri, e che l'orazione la facessero spesso e non molto lungamente per non tediarsi, ma che intramezzassero la contemplazione con l'orazione vocale, e si esercitassero in leg– gere qualche libro spirituale e in parlare d'Iddio ; perchè a chi non è molto perfetto nella contemplazione, il troppo sforzarsi la rende
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