BCCCAP00000000000000000000802
GIORNATA DI PREGHIERA E DI LAVORO nessero con la vittoria in mano, e cosi vincitori, ottenere le bandiere dei nemici e la preda insieme, che era la salute loro e di molte anime, e il paradiso stesso da essi perduto, intendendo e chiamando ne– mici loro capitalissimi, i demoni dell'inferno. Mostravano insieme– mente la viltà e codardia d'essi nemici e la forza loro condotta all'estremo d'ogni bassezza e miseria, e come bene spesso altre volte sono rimasti vinti, anzi che non mai vincono, se non allora quando combattono con quelli che volontariamente vogliono esser vinti da loro e superati. Per il contrario, mostravano le forze che essi poverelli avevano essere forze invincibili, e che il luogo era at– tissimo al combattere, quale era la santa Chiesa; che il padrino, anzi il capitano loro generale era non solamente fortissimo, ma invittissimo, essendo re del cielo, signor della terra, dominator degli abissi, giusto castigatore dei rei, largo e misericordioso premiatore dei buoni e valorosi soldati ; e però, come di questo erano sicuri, cosi certi e sicurissimi dovevano essere di acquistare la vittoria e seco insieme il guadagno e il trionfo glorioso ; e tanto più che la causa loro era legittima e santissima, poichè principalmente per l'onore del capitano, si erano posti ad una battaglia tale. E per fortificare le ragioni loro non mancavano autorità ed esempi si della sacra Scrittura si anco dei santi passati, che valoro– samente avevano combattuto e ben vinto, accomodando le sen– tenze di quelli e gli esempi di questi cosi bene e drittamente al pro– posito, che pareva fossero per loro dette sentenze tali. Proferivano le cose loro con veemenza di spirito grandissima, con fervore inestimabile, e talora col piangere essi e col dire pie– toso e degno di pietà, traevano le lagrime dagli occhi di chiunque udiva. La narrazione e pronuncia loro era tutta leggiadra e soave, talchè ad ognuno che li avesse intesi, sen.za usare l'arte, sarebbe parso che fossero stati maestri dell'arte, e nelle lingue loro fosse l'eloquenza dei più dotti e più pronti, che siano mai stati in quella facoltà del dire. E di questa maniera di parlare erano sparsi tutti i sermoni e ragionamenti gravi che essi facevano. E non è meraviglia alcuna, se erano cosi eloquenti, perciocchè in loro, oltre la dottrina che avevano, era lo spirito di Colui che è maestro del più bell'arte e di ogni scienza, cioè il Maestro dei mae– stri, Cristo Gesù, quale è potente dai sassi suscitare i figlioli di Abra– mo (Matth. III, 9). Se Cristo parlava in essi, che stupore era dun-
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz