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LA BELLA E SANTA RIFORMA verati in disciplinarsi e in fare orazione. La mattina, volendosi partire, dissero: « Padri miei, perseverate; questa è la vera Ri– forma, di fatti e non di parole ii (IV, 24). LAVORINO MANUALMENTE Perchè è difficile cosa che l'uomo stia sempre tutto elevato in Dio, per evitare l'ozio, d'ogni male radice, dar buon esempio al prossimo, e per essere manco gravi al mondo, a esempio dell'Apo– stolo Paolo, il quale predicando lavorava, e degli altri santi, per osservare l'ammonizione di lavorare data nella Regola dal nostro Padre S. Francesco e conformarci in questo con la sua volontà espressa nel suo Testamento, si è determinato che quando i Frati non saranno occupati in esercizi spirituali, lavorino manualmente in qualche esercizio onesto ; non però mancando, quanto patisce l'umana fragilità, di esercitarsi in quel tempo, anche con la mente, in qualche meditazione spirituale. Però si ordina che mentre si lavora, sempre o si parli di Dio o si legga qualche libro devoto (C, 65). E guardinsi i frati di non mettere il loro fine nel lavorare, nè in quello porre alcun affetto o occuparsi tanto che estinguano, di– minuiscano o ritardino lo spirito, al quale debbono servire tutte le cose; ma sempre avendo aperto l'occhio a Dio, camminino per la più alta e breve via, acciocchè l'esercizio dato all'uomo da Dio e dai santi accettato e commendato per conservare la devozione dello spirito, non sia ]oro occasione di distrazione o di indevozione (C, 66). Quantunque noi possiamo vivere di elemosine che ci sono offer– te, o veramente dell'elemosine mendicate, e tutto è secondo la Regola, nondimeno il più perfetto modo di vivere secondo la pu– rità della Regola sarebbe vivere di Javorizio. E questo noi lo ve– diamo nei Padri antichi, i quali tutti pongono nelle loro Regole che si debba lavorare, siccome vediamo ancora del nostro Serafico Padre S. Francesco, il quale dice nel Testamento : « Io con le mie mani lavoravo e voglio lavorare, e voglio che i miei Frati ferma-