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UNA GIORNATA DI PREGHIERA E DI LAVORO Ad un osservatore superficiale può sembrare che in convento s1: succedano con monotona 'uniformità i giorni, i mesi, gli anni. Così è in apparenza ; in realtà le giornate conventuali sono variamente ordinate. A nzittutto il lavorio spirituale e intimo delle anime, che tendono alla perfezione, si esercita in itn campo sempre nuovo d' applicazioni, d' esperienze, di lotte e d,t: conquiste. Diverse occupazioni assorbono l'attività giornaliera dei religiosi: la preghiera e lo studio, la predica– zione e il lavoro manuale. L'ozio, nemico dell'anima, è severamente bandito; il convento diventa un alveare silenzioso e operoso, nel quale non v'è posto per « Frate Nl osca)>. Ognuno disimpegna con fedeltà i propri doveri e tutti si sforzano di santificare la propria anima, amando I ddio, collaborando coi confratelli, servendo il prossimo. I frati facevano tesoro del prezioso dono del tempo. Da accorti mercanti trafficavano diligentemente i talenti ricevuti per moltiplicare virtù e meriti e rendersi utili ai confratelli, alla religione, alla società. La loro giornata era intensa di lavoro e attività. La chiesa, la cella, il bosco erano i punti di riferimento; la preghiera, lo shtdio, il lavoro manuale, erano le occupazioni principali. I fratelli laici non erano meno solleciti dei sacerdoti nell'impiego del tempo, e gl'indolenti e oziosi erano severamente puniti. Nel silenzio della notte cessavano i lavori materiali; ma si facevano più intense le operazioni dello spirito. I più dot# o i più illun,iinati intrattenevano spesso i confratelli in colloq,ui spirituali. Il cronista chiama queste fraterne riitnioni <, ac– cademia>>; ed in verità rassomigliavano ad. una edificante e fami– liare tornata di st%d1: ascetici e mistici. D'altronde le pene e le gioie
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