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ghezza, con tal violenza da far supporre gli si fossero fracassate le ossa, mentr'egli in fondo alla scala sorrideva col solito ritornello: « Vedete che cosa son buono a fare io? A dar fastidi! ». Oppure a chi gli suggeriva di farsi accompagnare nell'uscir di cella: « Non temete; ormai mi sono assuefatto anche a questo! » 25 • La scala del sottocoro, quella che dal dormitorio dei frati scende in chiesa, e quella accanto alla cucina, furono tutte percorse dai ruzzo– loni sonori del padre Ignazio! Nel penultimo anno di vita, stava un giorno per scendere dalla scala accanto alla cucina. S'ode uno strepito, poi un tonfo: i quindici o sedici gradini sono percorsi in volata dal primo all'ultimo dal povero ottan– tenne. « Con grande mio spavento io corsi - narra padre Ermene– gildo - figurandomi di trovarlo tutto pesto. Lo trovai invece tutto brio come se nulla fosse capitato» 20 • Era accorso al baccano anche padre Alessandro, e quando vide il compagno in fondo alla scala tanto tran– quillo, gli gridò, come per riprenderlo d'una solita... birichinata: « E perché non attaccarsi alla sbarra quando scende? ». Padre Ignazio, che stava massaggiandosi la spalla e ravviandosi l'abito, ribattè pronto: « E perché non dirmelo prima? ». Più strano ancora quest'altro ruzzolone. All'ora del pranzo, i cucinieri facevano spola tra refettorio e cucina e padre Ignazio, venuto dall'infermeria a prelevare la sua porzione, stava in attesa seduto presso la piastra della stufa. Quando fra Ilarione da Mondovì rientrò in cucina si trovò il Padre steso supino a terra, come se d'improvviso gli fosse mancata la sedia; il poveretto, dopo aver annaspato inutilmente per sollevarsi da solo, si era adattato a starsene là tranquillo sul pavimento. Fra Ilarione fa per sollevarlo, ma non può a meno di sorridere faceto: Ah padre Ignazio! Anche in cucina fa le sue capriole! Non è nulla, fra !lariane! Speriamolo, Padre; ma perché non chiamare subito aiuto? Eravate occupati in refettorio; la comunità è più degna di me; e poi sapete bene che « a gallina che canta le si toglie tosto l'uovo »! Il fratello che aveva rimesso in sesto il Padre sulla sedia, lo guardò un istante per penetrare meglio il senso della gallina e dell'uovo. Sol– tanto quando ebbe riferito il fatto e le parole ai confratelli, fra Ilarione 258

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