BCCCAP00000000000000000000795
Tanto meno gli garbava, nei confratelli provetti, quella pietà troppo sospirosa che, in fondo, gli sapeva d'insoddisfazione nel servizio di Dio. La combatté nel suo ex-novizio padre Francesco da Verduno come anche in fra Arsenio che ricordò sempre le sbottate del Padre contro i suoi scrupoli. Nel refettorio di Chieri ecco fra Arsenio: ha terminato di sparec– chiare e va strofinando, testa a ciondolone, le nude tavole della mensa. È giunto vicino al padre Ignazio, allora Vicario supplente, e sospira, a sfogo delle sue solite ansie: « Padre Vicario, come potrò io salvarmi? ». La risposta è immediata: - Ah buon omo! - citiamo alla lettera - A che infastidirvi se siamo sulla buona strada? Avete scordato dunque ciò che vi fu detto nella Professione: Se queste cose osserverai, ti prometto la vita eterna? - Ma con tutti questi difetti! - Anch'io trovo ogni sera più debiti che crediti. Ma se fossimo senza difetti saremmo troppo superbi! Con tutto ciò io il Paradiso lo voglio: mi è dovuto, e per contratto! Suvvia, fra Arsenio. « Laetari et bene facere, e lascia cantar le passere! ». 11 fratello è giunto al termine del suo lavoro: si dà una stropiccia– tina alle mani e guarda il suo Padre che ancora lo magnetizza con lo sguardo sicuro: « Da lui - confessa fra Arsenio - mi partivo sempre consolato » 20 • La letizia del cuore doveva poi tradursi in giovialità coi confratelli nella vita comune. Nelle grandi ricreazioni - periodi di sollievo in pre– parazione alle severe quaresime - gareggiava coi giovani nei vari giochi in uso nella comunità. Non è detto che con tali competitori il padre Ignazio ne uscisse molto fortunato; ma la più ambita fortuna stava precisamente nel diffondere tra i confratelli quella sua gioia, della quale tutti gli riconoscevano il primato 21 • La sua giovialità, perché di origine interiore, nulla aveva di ridan– ciano; era fine e arguta come il suo carattere. Riusciva così ancor più penetrante una sua battuta originale o una arguzia improvvisa. A chi, rivedendolo dopo anni, lo felicitava perché « sempre lo stesso », egli scotendo il capo per quel complimento a doppio taglio, approva umilmente: - Purtroppo è vero; sono sempre lo stesso! 255
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz