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gedandosi dal mondo; steso sul letto confessò il suo figlio spirituale. Parlava con pena e, data l'Assoluzione, soggiunse semplicemente: « Arrivederci in Paradiso! ». Nonostante la grande impressione lasciata nell'Aschèri da quelle parole egli non credeva ancora attuabile il desiderio del padre Ignazio. « Temevo di non poter resistere all'austerità cappuccina », ci dice, dimostrando che, dunque, il padre gli aveva letto giusto in fondo all'anima. « Del resto - dice ancora - non era punto tramontata in me l'idea del matrimonio ». Intanto, recatosi a Firenze, attese per un anno e mezzo allo studio dell~ leggi e della medicina. Di ritorno a Piasco nei primi mesi del 1772, l'Aschèri si vede con– segnare dalla mamma una lettera, indirizzata personalmente a lui e con recapito a Piasco. Chi sarà? L'occhio corre subito aUa firma: « Fra Ignazio da Santhià, Sacerdote cappuccino ». Ma non è morto e sepolto da un anno e mezzo? Volta e rivolta la lettera: non aveva tracce di essere manipolata; la calligrafia - confrontata con altre lettere del me– desimo che conservava in casa - era dell'identica mano; la data pure recente... ! La lettera ribadiva, con più insistenza il problema della vocazione: « ... e dovrete pensar bene alla vostra vocazione, ché dalla scelta dello stato dipende la salute dell'anima! ». L'Aschèri non seppe mai spiegare l'origine di questa lettera. Ten– tennò ancora per un anno e mezzo, ma intanto nella chiesa parrocchiale del Piasco si vedeva il giovane in talare servire ogni giorno la Messa, e preoccuparsi, non più di leggi e di medicina, bensì dello studio della Teologia morale. « Il ricordo del padre Ignazio che avevo sempre pre– sente, mi causava una certa apprensione, pur senza risolvermi per il chiostro ». La sua incertezza svanì quando, nell'estate del 1773, ebbe compiuto un corso di Esercizi Spirituali, predicati da un cappuccino nel convento di Dronero. Ruppe finalmente ogni indugio e seguì quella via che padre Ignazio gli aveva additata. « Allora mi risolsi di abbracciare questa reli– gione, ed entratovi ne rimasi, di giorno in giorno, sempre più tranquillo e contento come lo sono presentemente». Così termina il padre Emiliano da Piasco la storia della sua voca- . "'' z10ne . 245
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