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Possiede una scrittura minuscola ma nitida, elegante e corretta, pur nelle numerose abbreviature. Pochissime cancellature, rettifiche o aggiunte. Va diritto allo scopo, rifuggendo da tutto ciò che non è essenziale. La necessità che lo spinge e la brevità del tempo a sua disposizione, fanno correre la penna come se scrivesse sotto dettatura. Ma la dettatura veniva semplice e calda dal cuore. Ne risulta così una paginetta a linee ben diritte, accuratamente spaziate e marginate. Pare - senza pretese grafologiche - la mano agile d'uno scrivano, guidata da una mente concreta, rapida, attenta sempre alle ragioni del cuore. Generalmente tutto è contenuto in dieci, quindici, al massimo venti righe, scritte sopra una sola facciata, dovendo l'altra servire come busta, per l'indirizzo "'. Quante e dove sono? Molte di queste lettere, indirizzate al popolo, andarono smarrite. Di altre sappiamo che furono, forse lo saranno tuttora, conservate dai devoti per reliquie "". Se ne sono potute racimolare finora 68, quasi tutte autografe, rac– colte in cinque fascicoli rispettivamente di: 14, 12, 12, 15, 15 lettere ciascuno. Esse vanno dal 19 giugno 173 5 all' 11 ottobre 17 69; ma è fuori dubbio che questa raccolta rappresenta una minima porzione del numero totale di lettere scritte dal padre Ignazio 20 • Sappiamo da:lle testimo– nianze che la corrispondenza epistolare lo tenne occupato sino all'ulti– mo anno di vita. E quando :finalmente, cinque o sei mesi prima di mo– rire, sui mucchi di lettere in arrivo o in partenza cadde la stanca mano del vecchio ottantatreenne non più in grado nemmeno di stendere la sua firma, dovettero aiutarlo a sbrigare la corrispondenza padre Leandro da Torino, padre Onofrio e anche il frate medico fra Fedele da Fos- '° sano . L'argomento delle ·lettere, rispecchia l'animo religiosissimo dell'uo– mo di Dio; anche nei biglietti brevi di augurio, di condoglianza, di 238

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