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alla gamba, conclude così: « Sappia che Dio è accettatore di cuori, non di gambe! » 22 • Forse per questo fra Stefano che è a letto con febbre, non osa invo– care la benedizione del Padre? Ma due robuste braccia di meno nel lavoro portano danno alla casa; perciò padre Onofrio persuade il fra– tello, anzi lo aiuta a portarsi alla cella del padre Ignazio per avere la sospirata guarigione. Questi lo guarda sorridendo e gl'imparte, anziché la benedizione, una calda esortazione a portare la croce!: « Fra Stefano, ascoltami: i poveri secolari, appena sentono il peso della croce, cercano di scaricarsene. Sono da compatire; non hanno la nostra formazione. Ma noi religiosi dobbiamo sapere che la croce ci onora, ci assimila al nostro Dio. Dunque, fra Stefano: pazienza e gioia: ecco la cura! ». Fra Stefano era servito: taceva convinto e stava per tornarsene in cella più tremante di prima per la febbre, quando padre Onofrio, che la sapeva più lunga, gli venne in soccorso e spiegò al Padre che fra Ste– fano desiderava la guarigione solo per potere meglio prodigarsi a servi– zio dei religiosi! Padre Ignazio, persistendo nel suo risolino, si arrende. « Quand 1 è così, vi servirò subito! ». Prese la stola, si raccolse in ora– zione sollevò gli occhi e la mano destra al cielo. « Orsù, fra Stefano, avrete ancora una febbre, e poi non più! ». E ' "' cosi avvenne . « Lo fascino andare in Paradiso » Per un uomo di fede che sospira il Paradiso, non è questo assai più augurabile dell'esilio? Quando padre Ignazio veniva richiesto di guarire bimbi innocenti, sentiva in fondo al cuore una specie di rincre– scimento. In sostanza gli si chiedeva che strappasse dalle soglie del Paradiso quegli angioletti, per ricondurli nel mondo con pericolo di perdersi eternamente 24 • Per questo motivo esitò un giorno a benedire un giovane studente cappuccino: fra Vittorio da Garessio. « Una fierissima polmonite - è il graziato stesso che parla - aveva fatto disperare della mia salute gli stessi medici, e non pochi, consultati sul mio caso. Avevo ricevuto gli ultimi Sacramenti, e verso le ore ven- 2.36

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