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Benedizioni inviate da lontano ma non alla rinfusa. Il Padre era il primo a stimarle ed esigeva che fossero apprezzate anche dagli interes– sati; perciò imponeva loro delle condizioni. Con grande pazienza - e ci si domanda dove trovasse il tempo - rispondeva alle numerose lettere di richiesta, avvertiva i destinatari in tempo utile affinché si disponessero alla benedizione con tridui o novene di preghiere; suggeriva un buon pensiero per ravvivare la fede e il dolore dei peccati, poi fissava il momento preciso in cui avrebbe dato la benedizione; la famiglia tutta dovrà riceverla in ginocchio, in preghiera, e con la più viva fede nel cuore"". L'ora convenuta era, per 1o più, il mezzogiorno in punto: l'ora del rientro dai lavori campestri, del ritrovo domestico attorno alla mensa, l'ora del saluto mariano. In tal modo, col suono della campana di mezzodì, arrivava pure la benedizione sospirata, irradiata dal Monte con le vibrazioni dell'Ange– lus, convalidata da1 sorriso della Vergine, recapitata dal suo celeste messaggero. Quanti prodigi proprio in quell'ora trasformarono in gioia le lacri– me di tante famiglie! Così il povero sofferente, che nella sventura inclinava a credersi sotto l'incubo d'una maledizione, si sollevava nel sentirsi, quasi fisica– mente, raggiunto dalla benedizione del Padre. Ascoltiamo la testimonianza giurata in cui vibra ancora la ricono– scenza di mastro Giulio Agrì di Bra. « La piccola Maria, di tre anni, era vissuta sino al 31 agosto 1764 con tale scompaginazione nella struttura del corpo, da trovarsi priva o come priva di reni. Il polpaccio delle gambe e delle braccia era spostato dal lato opposto, e la bimba restò affatto incapace di camminare coi suoi piedi ». Un esperto chirurgo, dopo le cure più attente, protestò che era inutile ogni rimedio, « e io - continua Mastro Agrì - avevo abbandonato intieramente la cura ». Ma un giorno viene l'idea di ricor– rere al padre Ignazio: gli si raccomanda per lettera la povera bimba, ed egli rispose col prossimo giro di posta. « Fare una novena, e, spirati i nove giorni, a mezzodì egli avrebbe mandato la benedizione ». Tutto fu eseguito appuntino: al suono dell'Angelus del mezzodì (31 agosto), la famiglia braidese tutta in ginocchio si segna per la benedizione. 234
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