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« cessarono immantinente i dolori e dopo due giorni, sparita la cateratta e cessata ogni infiammazione, restarono gli occhi della piccola Marianna lucidi e splendenti come due stelle; e d'allora in poi non ebbe più il minimo dolore» 18 . Anche il vaiolo se n'andò Notevole è il fatto che tra le guarigioni prodigiose, di cui abbiamo documenti autografi e giurati, moltissime furono operate dal padre Ignazio tra i bimbi a lui tanto cari, i soli ammessi al privilegio di ba– ciargli le mani. Scegliamo ancora nel gran mazzo la relazione del musico della Real Cappella, Giacomo Mellano; è graziosa per la sua vivacità. Mentre lui, padre di famiglia, sta cantando « ai Cappuccini » cioè nella Chiesa del Monte, a casa il suo fìgliolino Gerolamo, colpito dal vaiolo, sta morendo. La moglie manda il maestro dei figlioli a portare al cantante la notizia: « Scendi immediatamente, se vuoi ancora vedere vivo Gerolamo; è moribondo e il medico Tahòn assicura che non c'è più rimedio». Ma l'artista è affaticato e tutto sudato; non può esporsi al pericolo di diventare àfono ed inetto al servizio della Real Cappella! « Andai immediatamente alla cella del padre Ignazio, vicino al refettorio, per raccontargli il fatto. Egli si fece dare da me il braccio, l'accompagnai al fine– strone degli studenti, e, dopo una breve orazione e benedizione, mi disse: "Non temere: il Signore Iddio non l'ha ancora destinato a morire!". All'indomani, prima d'iniziare i suoi canti, il Mellano fa un salto fino a casa, e trova Gerolamo quasi senza male e con pochissima febbre ». La moglie gli spiega: « Cominciò a migliorare ier sera verso le sette pomeridiane, quando fece uno sbalzo dal letto come se si fosse svegliato da un lungo sonno ». Costatarono allora che in quell'ora il padre Ignazio, sorretto dal cantante, lanciava dal Monte la benedizione prodigiosa. Monte: giardino d'infanzia Tutti a Torino sapevano che quell'anima candida di padre Ignazio traboccava di predilezione per i fanciulli. Le mamme se ne approfitta- 232

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