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Testimonianze giurate ci descrivono in tutti i particolari l'effetto prodigioso della benedizione: talora istantaneo e sorprendente; tal'altra graduale e non meno efficace nel giro di alcuni giorni: guarigioni otte– nute dall'unica medicina della benedizione, dopo che si erano dimo– strate inefficaci le altre medicine. In tutte queste benedizioni poi, l'umile strumento umano s'inge– gnava di far sparire la traccia della sua opera per far convergere la rico– noscenza dei beneficati nella sola virtù divina. Aveva perciò l'avver– tenza di premettere al rito alcune orazioni alla Vergine Immacolata, a san Giuseppe, a sant'Anna e san Gioachino o ad altri Santi, secondo i luoghi da cui provenivano gl'infermi, e secondo le festività occorrenti nei singoli mesi. Ed invariabilmente insisteva che da questi santi era da attendersi, ed a questi eventualmente era da riferirsi la grazia rice– vuta. Ciononostante il buon Padre non sempre riusciva nell'intento di mettere se stesso nell'ombra. È risaputa la cosa: le idee impresse nella testa del popolo, al pari che le espressioni ricorrenti sulla sua bocca, non si modificano tanto facilmente! E per quel popolo il fatto stava così: « Le asserzioni del padre Ignazio predicono il futuro, e le sue benedizioni fanno i miracoli, nono– stante le sue proteste ». Talvolta queste espressioni gli venivano ingenuamente spiattellate in faccia dalla donnetta a cui la foga del dire, nella commozione d'animo per la grazia ricevuta, toglieva ogni reticenza di frasi: - Grazie, padre Ignazio, un vero miracolo mi ha regalato! - Ah buona donna; non dite spropositi! Le grazie vengono dal cielo non da un povero diavolo pari mio. Ringraziate la Madonna e lasciate in pace questo povero frate! Risultato? Qual era da aspettarsi! « La buona donna partiva dal Monte, dopo il rabbuffo, più contenta e più confermata di prima nella sua idea ». « Proprio un grande miracolo: perché il Padre era così ge– loso di tenerlo segreto! ». È la storia del Maestro che si ripete nei suoi discepoli: « Più egli proibiva loro di parlare, e più essi ammirati lo divulgavano » (Mare. 7, 36). 230