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si diceva. Ciò non ostante io sono sempre stato persuaso che il padre Ignazio potesse facilmente essere fornito di questi doni ». S. 268. 18 « Nella costruzione del Teatro Regio, l'architetto Bern. Alfieri, aveva fatto allestire alcune sale speciali per il gioco. La pazzia per il gioco era tale che molti si abbonavano al Teatro più che per le rappresentazioni, per accedere alla saila da gioco. Ma si giocava an- 222 che in palazzi privati. Solo a corte non si giocava e non si aveva in simpatia i giocatori. Vittorio Amedeo III, nel 1788, tentò di proi– bire il gioco al Regio. Tutti vi si opposero; anche perché i cavalieri della società del Tea– tro non ne avrebbero più potuto sostenere le spese della gestione se si fosse proibito di giocare nel ridotto quando si ballava». CA– GNASSO, o.e., p. 350. ,. S. 207-208; S. 128.
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