BCCCAP00000000000000000000795
Ma ciò che soprattutto gli feriva il cuore era il sapere che taluni lo interrogavano non per avere consigli, ma per aver un presagio sul– l'esito d'una malattia, o per trarne l'oroscopo sui numeri del lotto! Nella sua umiltà il buon fraticello non poteva certo sospettare di essere stato dal popolo investito di tal prerogativa! Lo apprese durante la ricreazione dall'accorto padre Stanislao. - Lo sa, padre Ignazio, che dal suo gesto o dalle sue parole la gente trae il pronostico sul futuro dei malati? - E come possono fare questo? - Se lei si pone a sedere, è segno che l'infermo guarirà; se lei se la sbriga con poche parole, stando in piedi, è segno che quello morirà! - Oh, mio Dio! Come devo fare? Se sono stanco non posso più sedere senza fare il profeta; se ho premura non posso più spicciarmi senza... far morire qualcuno?! Oh che semplicità! Cercava perciò di schermirsi dal pronunciare giudizi, limitandosi a confortare l'infermo. Ma parlare era pur necessario, e ogni sua parola veniva soppesata in relazione al... pronostico che si attendeva! - Che ne dice, Padre, di questo poverino? C'è buona speranza? - E che ne so io? - ribatteva padre Ignazio. - Io vengo a con- fortare un malato, non a fare il profeta! 11 • Ecco un'altra categoria di... clienti che metteva a prova la inaltera– bile pazienza del Beato: i giocatori del lotto! Un'accusa è stata fatta alla Torino settecentesca: di essere dominata dalla passione del gioco. Il più semplice, il più accessibile a tutte le tasche e a tutte le teste era il cosiddetto gioco del Seminario ossia la lotteria, che non è certo una prerogativa né del secolo né della città incriminata! Basta trovare i numeri buoni, e per questo si ricorre alla cabala o a qualche presunto cabalista! 1 ". Quest'ibrido miscuglio di fede, di creduloneria e di superstizione disgustava al sommo il senso religioso del pio Cappuccino, gratificato dal pubblico come portatore di cabala! Padre Ermenegildo adduce come prova della fortezza del Beato l'aver anche sopportato con rassegnazione quei devoti che accorrevano a lui, in convento e fuori, per chiedergli i numeri buoni del lotto! Per quanto egli abbia detto a disingannare gli illusi, non riuscì mai a togliersi d'intorno quelle seccature, rinnovate sempre dalla superstizione popolare. « Non si adirava mai, nemmeno 220
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz