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vada più a Torino per gli ammalati, tranne che per qualche grande personaggio al quale non si possa proprio dire di no ». L'umile frate ascoltò la sua sentenza a capo chino, poi sospirò: « Sia tutto come Ella vuole, padre Guardiano; ma... e per i poverelli? » . Quell'ultima parola colpì il padre Guardiano: in essa vibrava l'anima genuina del padre Ignazio, la cui fede vedeva precisamente nei poverelli le persone di maggior riguardo. Così continuarono le uscite e... le cadute. Ma nel triennio successivo il nuovo Guardiano si rivide proposto il problema, fatto sempre più grave. « Nel ritornare al Monte - ci dice padre Ermenegildo - cadde tre volte, esausto di forze, e me lo vidi riportare al convento tra le braccia di alcuni uomini di Borgo Po ». Cadute che erano seguite naturalmente dallo strascico dei com– menti: « Perché permettere ancora a un Padre così malandato tante visite per Torino? È, questa, carità? È prudenza? ». Padre Ermenegildo era sensibile a queste rimostranze, ma ad ogni cenno di esitazione, riudiva pure la supplica irresistibile, accompagnata da un sorrisetto d'intesa del Padre anziano: « Padre Guardiano, lasci dire; noi facciamo la carità! E non si preoccupi di me: con l'aiuto di Dio posso tutto! ». Le due ragioni martellavano in senso opposto, e il povero superiore, come succede, cercava di armonizzarle insieme con questa terza ragione: « La carità eroica di questo Padre mi costringe a fare così » 15 • Nella categoria dei poverelli, padre Ignazio includeva senz'altro dei ricchi: ricchi di sostanze più che di fede, ai quali egli cercava di avvicinarsi per arricchirli dei suoi doni. Il conte Balegno era grave e non aveva ancora ricevuto i Sacramenti. Fu chiesta d'urgenza una visita del padre Ignazio, ma il tempo inver– nale proibitivo, unito alle indisposizioni del Padre, misero scrupolo al Superiore di permettergli quello strapazzo. Questa volta l'umile Padre insiste: « L'unica volta, per quanto so, che abbia replicato al Superiore » (padre Teodoro): « Padre Guardiano, la prego; mi dia licenza di andare: sento una forte ispirazione a por– tarmi colà... ! ». Padre Ermenegildo conosceva troppo bene l'obbedienza e la illu– minatezza del suo suddito, per non scorgere in quelle parole un impulso 218

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