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Come esempio della fortezza del suo suddito, padre Ermenegildo ricorda la libertà con cui moraleggiava anche circa i doveri dei Supe– riori; ed essendogli stato osservato un giorno che parlava troppo chiaro, il Beato rispose con sicurezza e dignità: « Parlo di tutti e di nessuno: quanto dico lo leggo sul Crocifisso » 11 • In una di queste conferenze serotine, la serie degli argomenti por– tava a trattare della elezione dei Superiori, ed erano presenti il padre Provinciale e i padri Definitori. Il nostro Predicatore, resosi conto degli uditori qualificati, non vuol rinunciare alla franchezza apostolica che gli compete, e, per sgombrare la via da ogni preconcetto, punta gli occhi sul gruppo dei chierici studenti, ed esordisce cosi: « Io parlo, in questo momento, a un collegio di studenti che dovranno domani diven– tare Guardiani, Definitori, Provinciali; ebbene, con voi debbo parlare più liberamente... ». Realmente in quel corso di Studio vi erano due studenti divenuti in seguito Definitori e poi Superiori Provinciali; padre Claudio della Pieve e padre Francesco d'Acceglio che ci riferisce l'episodio soggiun– gendo: « Ciò che prima ritenevamo un semplice espediente d'arte ora– toria, in seguito argomentammo che fosse effetto d'una luce soprannatu– rale » 1 8, cosa, del resto, non insolita nella vita del padre Ignazio. NOTE 1 Doc. 247, 24. 28: « Vi erano non pochi confessori deputati a questo scopo, e tutti procuravano di soddisfare ai loro penitenti; soltanto padre Ignazio non poteva soddisfare tutti, essendo sì numeroso il concorso al suo tribunale»; S. 121. 123; Doc. 1 bis, 51, Summ. 136. 150. • s. 98; 107. 116. 12t. 207. 3 S. 36. 176; Doc. 1 bis, 51; Doc. 2 bis; Doc. 45. • S. 68; Lettera IV, 12. 6 s. 41. 95. 96. • Doc. 247, 68; S. 89. 187: P. Francesco d 'Accegilio. 1 S. 103; S. 122. 136: Esercizi al Clero; Doc. 1 bis, 89; Doc. 247, 19. 8 s. 10.3. • Doc. 2 bis. Fra Gaspare da Riva. 10 Doc. 191, 3.3; S. 169; S. 155: In una conferenza sulla povertà, il padre aveva fatto un accenno all'addobbo - secondo lui troppo sontuoso - fattosi in chiesa per la festa d'un povero cappuccino: san Felice da Cantalice. Credeva di infervorare e d'ispirare il suo ideale ai Fratelli Laici che ben lo conosceva– no, quando, al termine della conferenza, fra Fedele da Fossano, autore dell'apparato, gli confessa di aver eseguito appuntino le pre– scrizioni del padre Guardiano. Crediamo che il Beato si sarà morsicato la lingua! Dunque il padre « Dottrinante » per evitare offese alla povertà aveva offeso l'obbedienza che gli stava ancor più a cuore? Il fratello, cui era evidente l'equivoco, sorrideva al vedere il Padre... in trappola. Questi invece restò male per finvo- 205

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