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L'interna commozione gli fece comprendere ancora di più a quale sor– gente il venerato Padre alimentava la fiamma d'amore che, come suo– nava nel nome, così gli brillava nel volto 12 • Anima mariana Per esprimere degnamente la devozione mariana del padre Ignazio possiamo ripetere l'espressione di Tommaso da Celano per san Fran– cesco d'Assisi: « Amava la Vergine SS. di un amore inesprimibile». Lo si arguiva facilmente dalle pratiche di pietà alle quali padre Ignazio fu fedele per tutta la vita; ma sjngolarmente dai suoi immancabili di– scorsi sulla Vergine che teneva ogni anno -negli Esercizi. Allora era certa negli uditori l'impressione della gioiosa effervescenza del Padre nel trattare questo soggetto. La varietà di espressioni usate dai testi– moni, ci dice anzitutto, che essi le sentivano inadeguate a ritrarre la realtà: « Divotissimo della Vergine ne aveva una santa passione, ne parlava con estro meraviglioso» (fra Feliciano). Nel giorno degli Esercizi dedicato alle glorie della Madonna, ci dice fra Fiorenzo da Racconigi, « si trasformava in un altro, tant'era il brio di spirito, con cui ne ragionava». « Pareva che non potesse contenere il giubilo e l'allegrezza che gli sprizzava fuori » (padre Teodoro da Riva). « Parlava della beata Vergine con tal calore, che sembrava la vedesse e si trasformasse in Lei » {fra Giacomo da Priola). « Nel discorrerne il suo cuore si liquefaceva di giubilo » (fra Fedele da Fossano). Ma nello stesso tempo insisteva che tal devozione non si esaurisse in sterili affetti, ma spronasse a imitarne le virtù; e ne ragionava con tanta unzione e gioia che innamorava ed eccitava la devo– zione » (padre Onofrio) 10 • Si può dire che il soggiorno di padre Ignazio a Santa Maria del Monte fosse da lui considerato una convivenza domestica con la Ma– donna, come quella di san Giovanni a Gerusalemme. La presenza di Maria che, sopra l'altar maggiore, corteggiata da angeli, dal suo nimbo d'oro, gli offre Gesù bambino, poteva talora scomparire dal suo sguardo; non mai dal pensiero. Era l'amabile Regina che entusiasmava il cuore del suo cavaliere. Un motivo speciale per cui il « novizio perpetuo » non volle mai smettere le pratiche speciali del noviziato: perché tali pratiche l'ave- 187
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