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Betlemme. « Inclinatissimo il padre Ignazio all'amore verso le creature inno– centi », vibrava dinanzi al mistero del Bambino Gesù; e i novizi ne sentivano la risonanza nelle conferenze serali: Nella novena natalizia del mio anno di noviziato, ogni sera s'intratteneva sul mistero dell'Incarnazione per circa due ore, con sentimenti di tal fervore che ci penetravano fino a cavarci le lagrime (padre Francesco d'Acceglio). Io conobbi il padre Ignazio devotissimo del Bambino Gesù; e lo intesi da lui stesso, massime nelle occorrenze del santo Natale: discorreva di questo mistero con piacere singolarissimo (padre Ermenegildo da Villafranca) 1 • Per le feste natalizie era tutto premura per accendere nell'animo dei giovani il giubilo del Serafino d'Assisi che, a Greccio, ripeteva come un belato il nome del Bimbo di Betlem (I Cel., parte 1•, cap. 3°), e vedeva, nella scena del presepio, la più eloquente sublimazione della povertà, semplicità e carità evangelica. Allora il Maestro di Mondovì, così umano e festoso, voleva che il dormitorio freddo e buio s'accendesse d'uno sfolgorio di lumini, e il turibolo vi diffondesse un profumo di festa. I giovani, ben preparati, percorrevano i corridoi al canto giulivo del Christus natus est nobis, commentato dal trilHo di tutti i campanelli del convento. Si arresta– vano dinanzi alle celle degli anziani dormienti, perché si svegliassero ,quella notte con la gioia natalizia in cuore. E il padre Ignazio, che nella novena era stato tanto eloquente, in quella festa appariva trasfi– gurato, e i suoi occhi si scioglievano di tenerezza. La lunga camminata di padre Ignazio e del padre Alessandro per andare a visitare il presepio di Moncalieri fu un saggio di obbedienza; ma, quella volta almeno, la dura obbedienza fu in essi sollecitata dal desiderio di accorrere al presepio del Bambino Gesù, proprio come i pastori accorsi nella notte santa presso la grotta di Betlem (p. 163 ). Leggo sul Crocifisso «'. .. Io fra Ignazio ... alla presenza dell'augustissima Trinità ho fatto il mio testamento. Per penna mi son servito d'un chiodo di Gesù Cro– cifisso, per inchiostro del suo sangue, per calamaio del suo costato, e per carta della pergamena della sua SS. Umanità». Così il Beato inizia 179
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