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Non crediamo inopportuno tracciare il quadro d'una giornatal di vita al Monte, che ripetuta approssimativamente per 25 anni, darà un'idea dell'attività del padre Ignazio nell'ultimo stadio di vita. La osservanza regolare, ossia la serie di esercizi prescritti alla Comu– nità, s'iniziava alla mezzanotte con la recita del Mattutino e delle Lodi. Al ritmo fragoroso della bàttola, il sonno dei frati, di qualunque tipo fosse, era rotto sicuramente, e l'esercito degli oranti, balzati in piedi, s'affrettava tacchettando a scendere in coro per montar la guardia al Re divino ... 1 • L'ofliciatura notturna, con le preghiere e la meditazione che la seguivano, durava circa due ore e mezzo, dopo le quali ne restavano altrettante per il riposo, se il sonno tornava veloce. Queste ultime, certo, sfumavano in un baleno, ed ecco puntuale l'accolito di turno che passava ad assestare colpi sodi di canna (lamine di legno distanziate e tenute insieme da un manico) alla porta di ciascuna cella per assicurare il risveglio anche dai sonni più duri 2 • Verso le cinque, la chiesa si apre ai devoti mattinieri. Agli altari cominciano a tintinnare i campanelli delle Messe, che si alternano sino a mezzogiorno e devono uscire a orario per non creare disordini. I fratelli laici, con la corona tra le dita, i chierici con il breviario in mano, pas– sano da un altare all'altro per il servizio delle Messe, mentre in coro voci baritonali fanno risuonare la volta e destano l'aurora col canto delle prime ore diurne. Nei giorni festivi specialmente, all'aprirsi del rastrello di Porta Po, si scorgevano numerosi fedeli che salivano al Monte per il bucato set– timanale o mensile deUa loro coscienza. « La stima di santità del padre Ignazio gli attirava grande concorso di penitenti » ", ed egli doveva, in quei giorni celebrare molto presto la sua Messa, prima di venir bloccato per tutta la mattinata dai penitenti. Lo sapeva bene: la Domenica era per lui il giorno del lavoro più duro; ma il lavoro non glì toglieva la gioia dal cuore! Seduto nel suo confessionale si sentiva come quelle pubbliche fontane dove tutti sono liberi di servirsi; e il piccolo frate era felice di sentirsi spropriato della sua libertà per il bene comune. Dopo la osservanza del mattino, i chierici ritornavano ai loro libri, i fratelli laici alle occupazioni manuali. Per il padre Ignazio, se l'obbe- 129 10. Faro sul Monte.

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