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CAPITOLO PRIMO L'ULTIMO VENTENNIO Padre Ignazio intimo Vediamo l'umile Cappuccino del Monte nell'ultimo periodo della sua vita. Ci piace paragonarlo all'autunno calmo e prezioso: la stagione dei frutti. Il padre Ignazio è la pianta che non riposa quando vede cadere ai suoi piedi i fiori che prima l'ammantavano, anzi s'impegna all'opera più importante: portare a maturazione i suoi frutti. Egli sentiva che gli uffici fino allora esercitati: Direttore dei chie– rici, Maestro dei novizi, Cappellano militare, avevano segnato la sta– gione della sua fioritura. Aveva beneficato il prossimo effondendo attorno ·a sé, quasi sempre tra i giovani, i tesori della sua mente e del suo cuore. Ora sa che il Signore, con la voce dell'obbedienza, lo chiama a un lavoro più intimo e segreto: alla maturazione di frutti più propria– mente suoi: è l'attività dell'ultimo periodo della sua evoluzione asce– tico-mistica, quando l'anima, raggiunte le alte vette della contempla– zione e della unione con Dio, non tanto lavora, quanto piuttosto viene lavorata dal divino Artefice, che si affretta a completare nella creatura il capolavoro della grazia. Non diciamo che la vita del Beato, a questo punto, perda il contatto con il prossimo: tutt'altro! Ma le sue opere di carità, diffondendosi e trasformandosi, appaiono ora come piccole scintille sprizzate da un incendio d'amore, tanto più ardente quanto più celato nella sua anima. 127

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