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Nella prima, alleato con i Francesi, vinse le armate imperiali a Gua– stalla (19 settembre 1734); vittoria che gli fruttò, nel trattato di Vienna (1738), il riacquisto di Novara, Tortona e di altri feudi in Lom– bardia. Nella seconda guerra per la successione d'Austria (1740), essendosi alleato invece con Maria Teresa d'Austria (Trattato di Worms, 13 set– tembre 1743), si trovò schierato contro la vicina Francia, ed ebbe dap– prima la peggio. Attirò in Piemonte una nuova irruzione di armate franco-ispane. L'esercito piemontese fu vinto presso Cuneo, a Madonna dell'Ol– mo, e questa prima sconfitta preparò un anno infausto per Casa Savoia: (1745). I Borboni, regnanti a Napoli, Madrid e Parigi si collegarono per infliggere un solenne castigo alla Casa Savoia e per ricondurla nel loro raggio politico. Appoggiati, per di più, dai genovesi che s'erano frattanto staccati (1° maggio 1745) dagli Alleati di Worms, gli eser– citi franco-ispani invasero Serravalle, il Tortonese; occuparono Parma e Piacenza, puntando poi sul Monferrato. Cinsero di assedio Alessan– dria (6 ottobre) e, travolto l'esercito di Carlo Emanuele III, irrup– pero nel Piemonte. I soldati feriti o malati affluirono all'ospedale militare, che era costretto a cambiar sede secondo lo spostarsi dei fronti di battaglia. I disagi della guerra poi trassero seco, oltre il solito strascico della fame, anche quello, più terribile, dell'epidemia: le vittime del morbo s'ag– giunsero e superarono quelle della guerra. Per il servizio sanitario e spirituale degli ospedali occorreva una milizia specializzata che sapesse infondere animo, sacrificarsi e anche morire nell'adempimento di un dovere spontaneamente scelto. Il Re pensò allora di ricorrere, come già altre volte, ai Cappuccini, per ottenere il soccorso delle loro serafiche pattuglie. Cappellani cappuccini Non per nulla il Duca Carlo Emanuele I aveva disposto che il Monte di Torino diventasse la roccaforte dello Spirito, vigilata dai Padri cappuccini. Dal Monte scendevano e si spartivano il lavoro questi soldati della fede in lotta contro l'eresia che s'infiltrava nelle valli subalpine. 115

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