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Profondamente raccolto, pregando con gemito interiore, bianco nel camice nuovo, a mani giunte, egli procedeva coi compagni tra due folte ale di popolo. C'era la sua mamma? La povera donna quel giorno non dovette mancare a Brescia. Confusa tra la gente si sarà fatta avanti fin presso al passaggio del corteo candido e del vescovo. Chi può dire la sua gioia in quei momenti ? Il suo Giovannino, suo figlio, l'unico, andava all'altare per essere tutto del Signore in una forma solenne e arcana. Mai come allora mamma Francesca avvertì lo scopo della sua vita e del suo dolore, la privazione e la sublima– zione della sua maternità. Fattasi presso il presbiterio Francesca Poli assisteva alla nascita sacerdotale del figlio. Il suo segreto sogno lontano diveniva re~ltà: era mamma di un sacerdote. Don Giovanni stava ormai per scendere dall'altare, le mani congiunte, il volto, raggiante di gioia divina. Francesca l'attese e l'abbracciò, nascondendo il volto tra le sue palme consacrate e chiese la prima benedizione. · Don Giovanni non dimenticherà mai questo giorno. Assieme alle altre da.te più importanti della sua vita, questa è ricordata nel suo diario e rivissuta ogni anno con intimo impegno. Neppure la data della sua professione religiosa, temporanea e solenne, ritorna nelle sue pagine con qualche nota distintiva. Per la sua ordinazione sacer– dotale stende invece delle parole estremamente significative. Eccole: « Ricordo lasciatoci dal vescovo nel giorno due giugno 1867. Spirito di sacrificio e di rinnegazione, non facendo nulla per piacere ad altri o per accontentare se stessi. Questo solo ci varrà ad acquistare tutte le virtù sacerdotali » (15). Quello che abbiamo detto su la sua volontà di riuscire un sacer– dote non indegno trova qui un'eloquente riprova. Da anni egli cam– minava per questa via, indicata dalla grazia divina e dai suoi diret– tori spirituali. Ora il vescovo, proprio mentre in nome di Dio lo chiama all'altare e lo fa sacerdote, gli dice di continuare con alacrità. Chi non vede in queste parole un riassunto avanti tempo delle sue più alte ·conquiste spirituali? Immolazione di se stesso nella dedi– zione piena al ministero, generosità illimitata con tutti e in ogni cosa, senza mai prestar orecchio alle voci imploranti o esasperate della natura, rettitudine assoluta . nell'intenzione che deve puntare ad una unica mèta: non agli uomini .o solo alle anime, tanto meno a se stesso, ma unicamente a Dio. (I S) I, p. 22. -64-

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