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6 - Intenso Iavorìo dell'anima Il giorno undici dicembre 1865 il Beato concludeva i santi eser– cizi spirituali. Dopo d'aver notato che ha fatto la confessione annuale, registra i consigli avuti: « Ripetere spesso la giaculatoria: 'Ne permit– tas me, Domine, separari a te', per sei volte al giorno per penitenza, come pure indirizzare la mia intenzione nel principio delle azioni, difficoltà ecc. dicendo 'Per voi, Signore'. E ciò .fino al ritiro mensi– le» (11). Questo spirito di unione, nel quale egli stava attuando la trasfi– gurazione della sua vita, andrà sempre più affermandosi nonostante il continuo combattere della sua natura. L'anno dopo, in data diciotto dicembre, dopo la regolare confes– sione annuale a conclusione degli esercizi, il suo direttore spirituale gli affidava ancora un compito preciso: « Esatta obbedienza, pensando che così sono sicuro di fare la volontà di Dio; ad ottener la qual virtù mi fu dato in penitenza di dire ogni giorno cinque volte la giacula– toria: « Doce me, Domine, facere volutatem tuam » fino al ritiro mensile » (12). Il suo spirito si impegnava generosamente al più arduo dei com– piti spirituali: alla rnnformità col volere divino. Don !sonni aveva già avvertito la tempesta che stava per scatenarsi sul suo allievo e tentava di evitarne le rovinose conseguenze. Con questo programma egli riportava lo Scalvinoni su quella via che il giovane stesso aveva scelto e la spogliazione interiore era quanto di più bello il Bealto poteva dare a Gesù il giorno nel quale l'avrebbe fatto partecipe dei suoi divini poteri. Don Giovanni, in altre parole, doveva considerarsi e giungere ad essere come una cosa morta, un oggetto docile e ma– neggevole a completa disposizione della grazia divina. Il suo timore spirituale, gli faceva osservare don !sonni, e quel vivo senso di in.de – gnità non erano altro che un residuo umano, un filo tenuissimo del- canonici Capretti, Isonni, Tovini, Salvetti, Nazari, Cremonesini, Albertini di Bagolino, Gorini di Sale Marasino, Martinazzoli di Lovere e altri molti ne furono soci e ne zelarono la vita segreta. Cf. MuRACHELLI P. F. in L'Italia del 29.10.1942. Agli iscritti di oggi, anche se la Pia Unione dal 1902 si è aggregata all'Unione Aposto– lica del Clero, farà certo piacere conoscere che anche il Beato Innocenzo da Berzo appar– tenne alla loro associazione. (11) I, p. 9. Cfr. anche p. 19, 23. (12) I, p. 9. ~ 62-
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