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giacchè Ella mi fu destinato da Dio a mio padre spirituale e direttore, così non mi pare di doverLe celare nulla su lo stato dell'anima mia, questo pensiero si è che io non potrò corrispondere che assai imper– fettamente alla sua giusta aspettazione e alle sollecitudini soverchie che Ella ha avute per ·me. E ciò per più ragioni: primo per la grande debolezza del mio carattere, mezzo malaticcio, poi per uria soverchia timidezza, infine anche per una certa tendenza all'avarizia. Questi sono i difetti forse meno colpevoli, ma che io stesso non posso occultare a me stesso; gli altri li conoscerà quando avrà ad usare della sua carità e del suo zelo verso di me, del che fin d'ora La... » (5). C'è solo da restar dolenti che le lettere del Beato su le richieste di direzione spirituale siano andate tutte perdute. In esse la sua anima, così schiva a parlare di sè, candidamente si apriva e si confidava. Esse sole ci avrebbero introdotto con sicurezza alla conoscenza della sua vita interiore. In questa è il figlio che si confida col padre, il sacer– dote giovanissimo, cosciente della propria inesperienza e consape– vole dei propri limiti, che domanda aiuto al sacerdote anziano, già avanti nelle vie di Dio e nelle realizzazioni' apostoliche. Don Francesco Codenotti si meritava bene questa fiducia, nè avrebbe tradito le ansiose aspettative del Beato. Impegnato com'era egli pure all'acquisto della perfezione sacerdotale, il parroco si inserì immediatamente nella vicenda spirituale del suo santo coadiutore, con mente sicura e volontà trascinante. Per averlo nella sua parrocchia come vicarìo egli aveva .scritto ed . era andato personalmente dal vescovo, il quale non considerò tanto la sua viva richiesta quanto la sua personalità sacerdotale. Mons. Verzeri sapeva assai bene che don Giovanni non doveva essere dato in mano a tutt1. Ci voleya per lui un uomo preparato, soprattutto un sacerdote capace, per scienza ed esperienza, di guidarlo nelle vie di Dio. Don Codenotti era quello che ci voleva e glielo concesse senz'altro. I testimoni dei processi, quando incidentalmente parlano di que– sto parroco, si esprimono in termini che non lasciano adito a dubbi. Basti per tutti la seguente deposizione; che dichiara intensa e operosissima l'affinità spirituale dei due sacerdoti. « Parecchie vigilie delle feste, in compagnia della buon'anima di don Codenotti, il servo di Dio si fermava in chiesa sino a mezza notte, dimenticando anche la cena e non mangiando nulla fin dopo le funzioni» (6). La testìmo- (5) I, p. 151. ·Su la condizione nella quale venivano a trovarsi alcuni sacerdoti novelli in quei tempi, app-ena destinati alle parrocchie, è utile C1-11ARINI G., o.e., p. 82-83. (6) P., p. 138, 70. - 73 ;_ ,

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